L’estate per la maggior parte delle persone è il periodo dell’anno privilegiato per staccare dal lavoro e avere del tempo “libero”, o comunque da dedicare ad altro, spesso alle tanto attese “vacanze”.
Ho notato come negli anni il mio concetto di vacanza è mutato. Anni fa ciò che mi importava era “la vacanza”, appunto. Cioè scegliere una meta interessante per godersi il mare, la montagna, o anche per visitare dei luoghi nuovi.
Negli ultimi anni invece il mio approccio è mutato e preferisco utilizzare il tempo dell’estate soprattutto per “fare scorte” per l’inverno.
Infatti l’estate è il tempo della raccolta dei frutti: il grano per avere la farina e quindi il pane d’inverno, le mele che poi troviamo al supermercato tutto l’anno, i pomodori con cui si fa la conserva per i mesi a venire, le prugne e le pesche con cui si fa scorta di marmellata… Così come l’estate è tempo propizio per “rifornirsi” e far fronte ai mesi successivi, così anche io quest’estate ho cercato di ”rifornirmi” e fare scorta di esperienze (e quindi energie nuove) in vista dell’inverno.
La premessa è questa: credo che come esseri umani, una delle cose più belle che possiamo fare per noi stessi e per gli altri sia crescere, migliorarci, arricchirci, un passo dopo l’altro, verso la pienezza di noi stessi e la possibilità di vivere la vita attraverso questa pienezza, in tutte le sue sfumature.
L’estate è per me un buon momento per occuparmi di questo.
Ci sono tantissimi modi per farlo, chiaramente non c’è una ricetta che vada bene per tutti, perché è importante in questo senso scegliere ciò di cui si ha bisogno, ciò che si desidera, ciò che possa essere adatto a noi, per il nostro personale cammino.
Tuttavia, può essere utile elencare qualche idea, e così prendo spunto da ciò che ho scelto per la mia estate:
– dedicare tempo alle amicizie più lontane: ci sono alcune persone care che per oggettiva distanza geografica facciamo fatica a frequentare durante l’anno; l’estate può essere un tempo da investire anche in questo, nel nutrire e coltivare le relazioni.
– leggere dei libri: non solo romanzi gialli o narrativa da “ombrellone” (che pure mi piace!) ma soprattutto libri un po’ più impegnativi, che se li dovessimo leggere prima di dormire non finiremmo prima del prossimo decennio. L’estate ci può permettere di dedicare tempo a leggere qualcosa che ci metta in discussione, che ci dia spunti nuovi ripetto a un tema che ci sta particolarmente a cuore o che stiamo sperimentando ora nella nostra vita.
– conoscere persone nuove: vedi sotto.
– fare esperienze nuove: sì, perché leggere libri non basta, abbiamo bisogno dell’esperienza per farci toccare veramente dentro e nella concretezza della nostra vita. Da questo punto di vista la mia estate è stata particolarmente ricca perchè ho scelto di frequentare un ‘gruppo di crescita’ (sarebbe lunga spiegare esattamente che cos’è ma diciamo un gruppo terapeutico che mi permette di mettermi in gioco e apprendere cose nuove come professionista, nel mio mestiere infatti esperienza ed apprendimento vanno di pari passo), che mi consente di non accontentarmi dei passi fatti ma di avanzare sempre un po’ di più verso la libertà piena, e questa esperienza vale anche per il punto sopra “conoscere persone nuove”, altro aspetto fondamentale per aprire i propri orizzonti e farsi contaminare dai colori, dalla vita, dalla novità che porta ogni nuova persona incontrata.
Un’altra esperienza bellissima è stata fare per la prima volta un cammino a piedi. Mettere in gioco il proprio corpo e scoprire le proprie risorse, i propri limiti (spesso più mentali che fisici), e lasciare che sia il cammino a fare te, scoprendo alla fine che la cosa più importante non è tanto la meta, ma piuttosto i passi che hai fatto per arrivarci.
Finisco l’estate insomma, più ricca di come l’ho iniziata, con più consapevolezze, più conoscenze, più relazioni: sono certa saranno ottime “scorte” per affrontare i prossimi mesi.
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